L’Isola di Capraia ha una storia intensa ed affascinante.
Abitata per la prima volta alla fine del terzo millennio a.C, essa ha visto insediarsi sul suo territorio popolazioni fenicie, greche, etrusche e romane. Fu sede di una intensa realtà religiosa quando il Cristianesimo dilagò in Roma, da parte di comunità di monaci che fuggirono dalle repressioni imperiali dopo l’editto di Milano nel 313 d.C. Méta nei secoli delle scorribande dei pirati, essa fu fortificata dall’impero romano prima, dalla Repubblica di Pisa in seguito ed in via definitiva dal Banco di San Giorgio, le cui opere di fortificazione sono ancor oggi presenti sul territorio ( L’omonimo Forte San Giorgio e le numerose torri che si trovano sulle coste). E’ questa la parte di storia isolana più affascinante: pirati saraceni, guerre, dispute territoriali videro sempre Capraia, isola dalla posizione strategica, coinvolta in ruoli da prima donna. Essa passò sotto la Corsica, la Repubblica di Genova, quella di Pisa, la Francia e persino l’Inghilterra per quasi sette secoli in un clima avventuroso di conquiste e di guerra continua, finchè, dopo la caduta di Napoleone, il Congresso di Vienna la assegnò al Regno di Sardegna. In questo periodo fu istituita la famosa Manifattura Tabacchi, che cedette il posto, settanta anni dopo, ad una Colonia Penale istituita dal Regno d’Italia la quale fu utilizzata anche come luogo di “confino” durante il Fascismo. Durante le due Guerre Mondiali Capraia ebbe ancora un ruolo avventuroso, colmo di storie e di aneddoti, oltre a dare il suo contributo in caduti e patrioti. La Colonia penale fu abolita con un decreto ministeriale nel 1986. Dal 1989 è entrata a far parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.